Case studies

Ogni giorno innovazione

2022 maggio

INDUSTRIA DEI FERTILIZZANTI

Come una grande industria dei fertilizzanti ha risolto il problema dell'eliminazione dello scarico

Un importante industria dei fertilizzanti stava vivendo un problema complesso caratterizzato da molti aspetti concomitanti.

Per rimuovere i gas esausti prodotti dall'acidificazione di rocce fosfatiche e minerali, è stata installata un'unità di assorbimento reattivo (scrubber) in cui è stata aggiunta la soda caustica NaOH all'acqua di ricircolo per neutralizzare acidi come HCl, HF, H2S. Il gas di scarico, tuttavia, trasportava anche altri contaminanti come la polvere e una notevole quantità di CO2.

I risultati dell'assorbimento erano, tuttavia, in qualche modo deludenti in quanto il processo di neutralizzazione effettuato ad alto pH (circa 9) con soda caustica causava contemporaneamente altri problemi:

 

Nonostante gli sforzi sul controllo che gli operatori impiegavano per correggere i problemi, i risultati erano scarsi e, per garantire la continuità della produzione era necessario ricorrere a continui interventi di pulizia delle parti interne dello scrubber a causa della polvere costituita da fluorosilicati di sodio e residui di sabbie rilasciati dal processo. Inoltre, il consumo di soda caustica era insostenibile.

La soluzione implementata da Tri-Mer Global Technologies si basa su un sistema a due sezioni:

  •          Prima sezione: Whirl Wet Dust Collector
  •          Seconda sezione: Unità di assorbimento (scrubber a 3 stadi)

Nella prima sezione, la soda caustica viene alimentata, e la formazione di fluorosilicati di sodio (SFS) è favorita in questa fase in modo che il SFS possa essere rimosso dal gas di scarico prima ancora che raggiunga lo scrubber contribuendo allo sporcamento dei corpi di riempimento.

La soda caustica è alimentata anche nello scrubber ma insieme ad un forte agente ossidante, questo affinché la neutralizzazione di H2S avvenga ad un pH relativamente basso (7.3) con la formazione di solfato di sodio come prodotto finale invece di solfuro di sodio che con pH basso potrebbe riconvertirsi in H2S. Allo stesso tempo, il regime a pH basso rende minimo l'assorbimento reattivo di CO2.

Questa soluzione è stata testata con successo per mezzo di un'unità pilota in un periodo di 2 anni di prove e ha permesso di centrare tutti gli obiettivi e risolvere il problema complesso originale:

  •          Nessun consumo anomalo di soda caustica;
  •          Nessuna incrostazione dei corpi di riempimento e delle altre parti interne dello scrubber;
  •          Nessuna necessità di grandi quantità di blow-down in tutto il sistema.

Attualmente, il sistema su larga scala è in costruzione.